La stimolazione neuromuscolare con le vibrazioni meccano-sonore focalizzate a onda quadra supporta i percorsi di riabilitazione post distorsione della caviglia.

Le vibrazioni  meccano-sonore permettono un recupero funzionale più veloce dalla distorsione della caviglia. Associate all’esercizio di riabilitazione motoria, migliorano la propriocezione, il tono muscolare, la resistenza fisica e la coordinazione muscolare.

La distorsione dell’articolazione della caviglia è uno dei traumi più frequenti nel running. I più soggetti a questo tipo di infortunio sono gli atleti che praticano trial running, skyrunning o la corsa in montagna, specialità dove si corre prevalentemente su sentieri accidentati, mulattiere, su pietre, nel fango e sull’erba.

La distorsione della caviglia non è un evento traumatico esclusivo degli atleti. Si verifica spesso anche a seguito di incidenti domestici (es. caduta su scale scivolose), per l’uso di scarpe inadeguate, lassità legamentosa, malformazioni anatomiche del piede (es. piede piatto).

Legamenti e muscoli  sono fondamentali per stabilizzare la caviglia durante l’atterraggio del piede al suolo.

La distorsione più frequente è quella in cui il piede atterra sul bordo esterno. La serietà del trauma dipende dalla capacità di legamenti e muscoli di stabilizzare  l’articolazione della caviglia e dalla violenza dell’impatto del piede al suolo.

La gravità della  distorsione della caviglia si misura in gradi.

Primo grado – Si ha uno stiramento dei legamenti della caviglia e gonfiore.  Con i trattamenti appropriati si risolve in una o due settimane.

Secondo grado – In questo caso si ha una rottura parziale dei legamenti; la caviglia appare gonfia, molto dolente e con versamenti emorragici per rottura dei vasi sanguigni. L’articolazione può essere ancora stabile, ma i tempi di recupero si allungano.

Terzo grado – É la forma più grave, perché comporta la rottura di uno o più  legamenti e l’instabilità è totale.

La tempestività del trattamento nella fase acuta è fondamentale. I cinque sintomi più immediati sono: dolore, arrossamento, calore, gonfiore e perdita della funzionalità.

Nelle prime 24 ore  le azioni più importanti sono cinque, riassunte dagli anglosassoni con l’acronimo P.R.I.C.E.:

  • Protection – Proteggere la persona traumatizzata mettendolo al sicuro oppure chiamando soccorsi;
  • Rest – Stare a riposo, non utilizzare il piede distorto;
  • Ice –  Subito dopo l’evento traumatico applicare ghiaccio, 20′-30′, 3-4 volte al giorno;
  • Compression – Stabilizzare la caviglia con un bendaggio compressivo (io associo anche un bendaggio con ossido di Zinco, che riduce lo stato infiammatorio;
  • Elevate – Per le prime 48 ore dopo la distorsione, posizionare il piede sopra il livello del cuore per ridurre il gonfiore.

A queste indicazioni, io aggiungo le indagine diagnostiche per immagini (Rx) per escludere eventuali fratture. Prima del bendaggio effettuo sempre un trattamento di tecarterapia, che agendo sul microcircolo accelera il riassorbimento del versamento di sangue e dell’edema. Bendaggio e trattamento si ripetono ogni 2-3 giorni, fino alla riduzione del gonfiore.

Risolta la fase acuta (il tempo varia da 3 a 8 settimane a seconda del grado e dalla presenza o meno di fratture), quando gonfiore e dolore cominciano a diminuire, si programma la riabilitazione per un graduale ritorno al cammino o all’attività sportiva.

Quando un atleta può tornare ad allenarsi dopo una distorsione?

  • Quando non avverte più dolore;
  • se la forza è uguale in entrambe le caviglie;
  • quando edema e versamenti si sono riassorbiti;
  • in assenza di deficit di movimento.
Le vibrazioni meccano-sonore focalizzate a onda quadra supportano il recupero della caviglia dopo una distorsione.

La utilizzo  durante gli esercizi di mobilizzazione  passiva e attiva, fissando con fasce elastiche dei trasduttori  sulla pelle in prossimità dei muscoli che intendo stimolare.

Le vibrazioni prodotte con frequenze regolabili stimolano i meccanocettori, i quali inviano un segnale al Sistema Nervoso Centrale provocando una risposta riflessa  sul distretto muscolare dal quale è partito lo stimolo.

Le vibrazioni  accelerano il recupero della funzionalità della caviglia perché potenziano  il tono e il trofismo muscolare, riducono il dolore, migliorano equilibrio e postura se associate al lavoro propriocettivo su tappeti. Già dopo le prime applicazioni, il paziente sente il piede più forte e stabile, effetto immediato della stimolazione neuromuscolare.

 

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