Studi scientifici confermano che i fattori psicologici giocano un ruolo determinante nella gestione dell’infortunio sportivo. Con l’aiuto di psicologo, allenatore e fisioterapista , l’atleta può recuperare più velocemente.
Le ricerche scientifiche lo confermano: saper gestire l’infortunio sportivo è una questione di testa. Stress, (1998, Andersen e Williams), fattori psicologici, sociali e contestuali influenzano direttamente e indirettamente l’atteggiamento dell’atleta durante la fase acuta post infortunio, il percorso riabilitativo e la riatletizzazione (Truong et al., 2020; Conti, Fronso & Bertollo, 2015; Podlog et al., 2014).
L’infortunio sportivo è spesso un evento improvviso e critico nella vita di un atleta. Con l’aiuto della dottoressa Maria Chiara Crippa,** psicologa dello Sport, in questo articolo ci occuperemo delle fasi di riabilitazione e riatletizzazione e dimostreremo come l’approccio multidisciplinare può aiutare in modo concreto l’atleta a ritornare performante.
Saper gestire l’infortunio sportivo è una questione di testa, ma non solo. Infatti, l’atleta recupera più velocemente se seguito da una task force formata da psicologo, allenatore e fisioterapista.
Ecco dunque 9 consigli per l’atleta che si trova a gestire il periodo post infortunio.
- Concentrati solo sulle cose che puoi controllare e che dipendono da te. Ogni giorno chiediti: “Cosa posso fare oggi per perseguire al meglio il mio obiettivo di recupero?”.
- Metti la testa sul presente. Concentrati sul tuo nuovo allenamento quotidiano fatto di esercizi di riabilitazione e di lavoro di potenziamento. Non lasciare che la tua mente torni al passato o scorra troppo lontana nel futuro.
- Registra i tuoi progressi su un diario. Ogni giorno scrivi i piccoli traguardi individuali raggiunti sulla parte del corpo su cui stai lavorando e l’allenamento alternativo che stai facendo. Questo ti permetterà di sviluppare un approccio positivo, orientato ai progressi che stai facendo e non ai traguardi che devi ancora raggiungere.
Diventa parte attiva della riabilitazione mantenendo uno stretto contatto con il fisioterapista
- Mantieni il contatto con il tuo fisioterapista. Richiedi le informazioni necessarie e sufficienti per creare aspettative realistiche sul percorso riabilitativo. Sentiti parte di una stessa squadra: una comunicazione efficace e un’alleanza terapeutica forte sono fattori che incidono positivamente sul recupero (Bianco T., 2001).
- Con allenatore e fisioterapista definisci un buon piano di obiettivi a breve termine, quotidiani e settimanali. Come atleta devi avere un ruolo centrale ed attivo in tutto il percorso riabilitativo. Questo ti consentirà di mantenere alta la motivazione e ti farà sentire autonomo e responsabile del successo riabilitativo.
- Inizia un percorso con lo psicologo dello sportivo. Lavora con tecniche di visualizzazione per favorire il processo riabilitativo e mantenere allenato il gesto atletico. Le ricerche dimostrano che visualizzare il processo di guarigione – per esempio, il muscolo che si ricostruisce a seguito di uno strappo – velocizza il recupero. Creare immagini con certe caratteristiche favorisce la gestione del dolore. Immaginare di svolgere l’esercizio di riabilitazione con successo potenzia gli effetti del lavoro fisioterapico. Insomma la visualizzazione è una tecnica molto potente, perché inganna il cervello facendogli credere che la persona stia compiendo davvero il gesto.
Non lasciarti vincere dalla paura!
- Paura e ansia eccessive e protratte nel tempo possono essere vere e proprie barriere mentali al recupero. La paura del re-infortunio è spesso associata a un nuovo infortunio in 2-5 anni (Paterno M.V., Flynn K. &Thomas S., 2018). Lavorare con lo psicologo sportivo sugli aspetti emotivi e cognitivi ti aiuterà a vivere il più serenamente possibile questa fase.
Circondati di persone positive e resta in contatto con i compagni di squadra.
- Continua a frequentare il tuo ambiente sportivo e i tuoi compagni di allenamento. Fatti coinvolgere dal tuo allenatore in attività di supporto. Mantenere queste routine ti aiuterà a tenere alte motivazione e fiducia, ti farà sentore la forza e la vicinanza degli altri.
- È importante che tutte le tue figure di supporto, allenatore, preparatore, famigliari, amici, non creino ansie e pressioni per un ritorno alle competizioni troppo precoce o a un recupero veloce del livello pre infortunio. E’ fondamentale rispettare i tempi e le emozioni dell’atleta. La prontezza psicologica assicura un rientro sicuro, produttivo e piacevole all’atleta e non sempre questa coincide con quella fisica.
Roberta Orsenigo – Giornalista freelance
**Maria Chiara Crippa, psicologa, master in Psicologia dello sport. Si occupa di sostegno psicologico e in campo sportivo di percorsi di mental training, di potenziamento della performance e della gestione dello stress con la tecnica de biofeedback.
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